Mastino napoletano carattere e informazioni sul mastino italiano

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Parliamo del mastino napoletano, il cane italiano per eccellenza, conosciuto in tutto il mondo. Scopriamo la sua incredibile storia, fin dalle lontanissime origini, e descriviamo lo standard di razza che mette a punto i dettagli caratteristici che tanto bene conosciamo di questo colosso.

Origini e Storia del mastino napoletano

Non c’è nessun dubbio che le origini del mastino napoletano siano fortemente legate al Tibetan Mastiff, leggendario cane allevato dai monaci buddisti in Tibet. Ma non soffermiamoci su questa palese osservazione; la storia del mastino napoletano è molto più lunga e complessa!

Quando i primi esemplari di mastini giunsero in Europa insieme ai nomadi asiatici, riuscirono a mettere radici in ogni terra che toccavano nelle loro traversate. Fu proprio così che nacque il molosso della Macedonia, una vera e propria macchina da guerra condotto nell’antica Roma allo scopo di aiutare l’esercito nella difesa della città eterna. Questi molossi vennero incrociati nel tempo con i cani dei Celti del Nord e con i molossi dell’Epiro; con la precisa intenzione di renderli dei combattenti che potessero dare spettacolo nelle arene.

Principalmente, gli allevamenti di questi cani erano situati in quella che oggi conosciamo come regione Campania; dove erano strategicamente posizionate anche le più grandi scuole per gladiatori, una su tutte quella di Capua. Nel corso del tempo il dominio spagnolo nella regione campana ebbe il suo effetto sulla razza ancora conosciuta solo come “cane ‘e presa”, nel dialetto napoletano. I conquistadores portarono al loro seguito il perro da presa, un cane autoctono con una testa enorme e degli arti in proporzione corti, influenzando così definitivamente la razza canina oggi nota come mastino napoletano.

Pietro Scanziani e Mario Querci: i salvatori della razza

All’inizio del XX secolo il mestiere del cane napoletano era quello di guardiano dei grandi poderi e delle tenute posizionate nell’entroterra partenopeo. La razza era florida e molto solida; ma la prima guerra mondiale, insieme ad innumerevoli vittime umane, contò anche la decimazione di diverse razze canine, fra cui quella del mastino napoletano. A ripescarlo nel vero senso del termine fu per primo Pietro Scanziani, scrittore per mestiere, che nel 1946 redisse un vero e proprio trattato sull’incontro che aveva avuto con questa razza quasi sconosciuta ormai, e che era riuscito ad identificare. Questa è la citazione testuale di un brano del suo scritto in cui lo riconosce e lo descrive:

“Lo riconobbi all’istante: era uno dei cento che Paolo Emilio il Macedonico aveva portato in Roma al suo trionfo. Era il gran cane d’Epiro, figlio degli assiri, nipote dei tibetani, era il Molossus. Guaglione dall’alto dei suoi secoli, mi fissava imperturbabile, occhi non ostili e non gentili, sguardo che non dà e non chiede: rimira. Rimirava Arno, tenuto al mio guinzaglio. Arretrai ricordando D’Annunzio: molosso pronto ad azzannar senza latrato. Guaglione divenne patriarca.”

Sempre nel ’46, grazie a lui, vennero esposti ad una fiera a Napoli otto esemplari, che purtroppo nell’immediato non riscossero molto successo, ma fecero innamorare Mario Querci. Mario non solo era un allevatore toscano ma una vera e propria leggenda nel mondo della cinofilia; fu proprio lui a rendere il mastino napoletano un’istituzione nel mondo delle razze canine che oggi conosciamo.

Standard di razza

Il mastino napoletano è, come abbiamo detto, un vero e proprio colosso, che misura un’altezza media di 75 cm al garrese in un maschio adulto per un peso di 75-80 kg; molto spesso superati con grande soddisfazione degli esperti. La corporatura del mastino napoletano è incredibilmente imponente, con una muscolatura total body che lo rende uno dei cani più potenti al mondo. Il tronco è leggermente sollevato, massiccio e largo fino alle anche, nessuna rientranza del ventre e, ciò nonostante, nessun accenno di grasso superfluo. Le zampe sono di una lunghezza regolare, dritte e muscolose, soprattutto nella parte superiore, i piedi compatti lasciano intendere la stabilità del cane.

La coda è inserita alta e ha una radice molto ampia; più fina sulla punta che in genere viene amputata per un terzo della sua lunghezza. Il collo è davvero enorme, coperto dalla pelle cadente che forma delle rughe profonde nella parte superiore e un’evidente giogaia in quella inferiore. La testa è a dir poco massiccia, tipica del mastino in genere, larga e leggermente schiacciata. Il muso è brachicefalo, squadrato e interamente ricoperto dalle pieghe della pelle. Il tartufo è grande, in genere nero o comunque molto scuro, con narici ben aperte e leggermente inclinate. Gli occhi sono piccoli e appena infossati, l’espressione è profonda, talvolta glaciale.

Le orecchie sono attaccate alte, hanno la forma di una V arrotondata e sono molto spesse. Quasi sempre vengono tagliate a formare un piccolo triangolo ritto sulla testa del cane. Il mantello è formato da un pelo corto e aderente al corpo, al tatto ruvido e spesso. I colori accettati sono il nero, il grigio piombo e il fulvo, esiste anche qualche esemplare color mogano, apprezzato ma fin troppo raro.

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Cura del cane mastino napoletano, alimentazione

La salute del cane napoletano è, in sé, buona, ma bisogna tener conto di alcune problematiche come la predisposizione alla displasia dell’anca e del gomito tipiche della sua taglia; i problemi respiratori dovuti al muso brachicefalo e un difetto congenito alle palpebre che spesso richiede un intervento chirurgico risolutivo. Non ultimo, come tutti i cani di grossa taglia, il mastino napoletano rischia la torzione gastrica.

Proprio per questo motivo è sempre bene fare attenzione alla sua alimentazione che deve essere non solo di ottima qualità e altamente proteica; ma sempre suddivisa in almeno tre o quattro dosi giornaliere, cercando di tenere il cane a riposo subito dopo mangiato.

Carattere del mastino napoletano

Il carattere del mastino napoletano va interpretato in tutte le sue sfumature, e va detto che ne ha parecchie. Cane da guardia per eccellenza, ha una prontezza di riflessi e un’immediatezza nel prendere le decisioni che poco collima con l’atteggiamento sornione che spesso sfoggia.

La sua andatura è davvero emblematica, molto dinoccolata e rilassata, quasi pigra, quando è al passo; altrettanto slanciata e fulminea quando è al trotto, con una spinta posteriore davvero aggressiva. Sul cane napoletano girano tante teorie, la verità è che non mostra aggressività inutile, neanche con gli estranei, è molto importante però che percepisca la calma del padrone, un ospite indesiderato rischia davvero grosso se a guardia della casa c’è un mastino napoletano.

Si affeziona molto a tutta la sua famiglia ed è perfettamente in grado di giocare con i bambini, che per altro adora; sempre prestando particolare attenzione alla sua enorme mole. Il mastino napoletano soffre il freddo e quindi ha bisogno di dormire al caldo, magari in casa, ma durante il giorno ha bisogno di spazi ampi per dare libero sfogo al suo carattere, talvolta al limite dell’iperattività.

L’educazione del mastino napoletano deve fondamentalmente basarsi sulla coerenza e sulla fermezza, ma mai sull’aggressività. L’indole del cane non è affatto cattiva, se si asseconda il suo carattere, aggiungendo delle regole imprescindibili, si ottiene un amico fedele, affidabile e perfettamente gestibile.

Allevamento e prezzo

Prima di prendere un cucciolo di mastino napoletano bisogna valutare attentamente il peso che avrà sul budget famigliare. Quest’ultimo non sarà sicuramente indifferente, sia per quanto riguarda l’alimentazione che per quanto riguarda le cure. Bisogna essere certi di avere lo spazio adatto a lui e un carattere, ed anche un fisico, sufficentemente forte per tenerlo a bada. Se si hanno questi requisiti però, il cane napoletano può e deve essere una prima scelta per chi ama il suo genere.

Naturalmente in Italia esistono molti allevamenti che si occupano della razza canina napoletana, più di trenta in realtà, spesso incentrati proprio nella sua regione d’origine. Molto importante recarsi di persona nell’allevamento prima di acquistare un cucciolo (che può costare anche 1000 euro) e pretendere non solo documenti e certificati, ma anche di poter visionare i genitori per assicurarci che non ci siano segni di malattie che possono essere congenite.